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La Tenuta Rapitalà è una delle cantine più rinomate della Sicilia, situata tra Alcamo e Camporeale, nel cuore delle colline dell'Alto Belice.
Fondata verso la fine degli anni '60 dal conte Hugues Bernard de la Gatinais, un nobile di origine francese, e dalla moglie italiana Gigi Guarrasi, erede di un'antica famiglia palermitana, la cantina Rapitalà ha segnato l'incontro tra la tradizione vinicola siciliana e la maestria enologica francese. Il nome Rapitalà deriva dalla parola araba rabidh-allah, che si traduce come "fiume di Allah" e si riferisce al ruscello che attraversa la tenuta.
La nobile coppia formata da Hugues Bernard de la Gatinais e Gigi Guarrasi ereditò la tenuta dalla famiglia di lei, i Guarrasi, dopo che questa venne rasa al suolo come conseguenza del devastatore terremoto che colpì il Belice nell’anno 1968. La coppia decise di ricostruire e rinnovare i vigneti, portando in Sicilia nuove tecniche di viticoltura e vinificazione. I proprietari si rimboccarono le maniche per ricostruire rapidamente la cantina e reimpiantare i vigneti, nei quali vennero incluse le tradizionali uve autoctone siciliane affiancate da nuove varietà importate di vitigni francesi amati dal conte. Rapitalà è stata è stata tra le primissime cantine sull'isola ad imbottigliare i propri vini nella tenuta stessa, commercializzandoli con la prima annata del 1976 e per questo viene considerata come pioniera e portabandiera nel processo di miglioramento della qualità generale dei vini di Sicilia. Con il passare degli anni, la cantina è diventata un simbolo di qualità e innovazione, pur mantenendo un profondo legame con la terra e le tradizioni locali.
Il lavoro viene oggi portato avanti da Laurent, il figlio della coppia di fondatori, che possiede la medesima attenzione, cura e passione, sovrintendendo alla missione delle tenute di mettere in pratica colture sostenibili utilizzando moderne ed innovative tecnologie per ottenere la più pura espressione del terroir distintivo di questo spicchio di Sicilia. Nel suo cammino verso la protezione dell’ambiente e la sostenibilità, la cantina ha già ottenuto la certificazione biologica per diversi dei suoi vigneti.
La tenuta si estende per circa 225 ettari, con vigneti situati tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare. Questa altitudine, insieme alla varietà dei suoli – che vanno da quelli calcarei a quelli argillosi – e al clima mite influenzato dalle brezze marine, crea condizioni ideali per la coltivazione di vitigni sia autoctoni che internazionali. La Tenuta Rapitalà coltiva varietà di uve autoctone siciliane come il Nero d'Avola, il Catarratto e il Grillo, affiancate da vitigni francesi come lo Chardonnay, il Syrah e il Cabernet Sauvignon.
I 225 ettari di vigneti sono suddivisi in ben 180 appezzamenti, ognuno dei quali viene gestito, vendemmiato e vinificato separatamente, creando espressioni di terroir ottimali. Di conseguenza, la cantina ha una delle stagioni di vendemmia più lunghe del panorama enologico nostrano, che inizia ad agosto e finisce a novembre, per garantire che ogni varietà e appezzamento venga raccolto al momento giusto. Le cantine Rapitalà sono state recentemente sottoposte a ristrutturazione e ora ospitano più di 600 botti di rovere francese.
Rapitalà, proprio come la Sicilia stessa, è un mosaico di influenze che si uniscono per creare la sua identità enologica unica. Un matrimonio di anima siciliana e know-how francese che mette in mostra la potenza e la personalità del terroir siciliano con un elegante stile di vinificazione francese.
La maggior parte del portafoglio di vini della tenuta è dedicata ai vini siciliani IGT rossi e bianchi varietali. L'azienda produce anche una piccola selezione di vini della DOC Alcamo da uva Catarratto, oltre a una collezione di blend tra cui il Rosammuri rosato, che è una combinazione di uve Nerello Mascalese e Perricone.
Lo stile di vinificazione del produttore riflette un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. La cantina utilizza tecniche innovative per esaltare le caratteristiche varietali dei vitigni, puntando a vini eleganti e strutturati. Le fermentazioni avvengono sia in acciaio che in barrique di rovere francese, a seconda del tipo di vino, per garantire la massima espressione del terroir e preservare la freschezza e la complessità dei profumi. L'attenzione alla sostenibilità è un altro elemento chiave della filosofia produttiva, con un focus su pratiche agricole rispettose dell'ambiente.
La Tenuta Rapitalà si distingue dunque come un esempio di come la tradizione siciliana possa sposarsi con l'innovazione, producendo vini di altissima qualità che rappresentano al meglio il terroir e la cultura vitivinicola dell'isola. I suoi vini hanno prezzi che oscillano tra i 22.50 euro del Conte Hugues Chardonnay ai 28-29 euro delle etichette Hugonis e Cielo Dalcamo Vendemmia Tardiva. I vini della tenuta sono disponibili anche in formato magnum ed in presentazioni speciali come la cassetta in legno con due bottiglie del vino Conte Hugues Grand Cru Chardonnay disponibile a 75 euro.
