AMARONE DELLA VALPOLICELLA
Da una splendida valle veronese situata a pochi passi dal Lago di Garda proviene uno dei vini italiani più apprezzati e prestigiosi: l’
Amarone della Valpolicella. Un rosso dalla strabordante personalità e dal grande potenziale d’invecchiamento, che viene prodotto in un numero limitato di bottiglie destinate a fare felici gli appassionati di vino di tutto il mondo.
UN VINO NATO PER ERRORE
La
Valpolicella è una regione famosa sin dall’epoca romana per la produzione di vini, in particolare del Recioto, tanto che il suo nome in latino sta a significare “valle dalle molte cantine”. Ma l’invenzione dell’
Amarone è cosa piuttosto recente.
Narra la leggenda che proprio da un
errore durante la vinificazione del vino dolce Recioto, lasciato fermentare troppo a lungo fino a diventare secco, nacque l’Amarone, così chiamato proprio perchè il suo
gusto asciutto ed amarognolo creava un netto contrasto con la dolcezza sperata in origine. Prodotto dapprima in piccole quantità solo per consumo famigliare, ha iniziato a farsi conoscere ed apprezzare per il suo sapore austero ed elegante fino ad ottenere importanti riconoscimenti quali la Denominazione d’Origine Controllata nel 1968 e la
Docg nel 2010.
LA ZONA DI PRODUZIONE DEL VALPOLICELLA CLASSICO
Questo grande vino rosso veneto secondo disciplinare può essere prodotto solo in una determinata fascia collinare in provincia di Verona, in un territorio circoscritto a 19 comuni, tra cui spiccano in particolare
Fumane,
Negrar,
Marano di Valpolicella,
San Pietro in Cariano e
Sant'Ambrogio di Valpolicella, unici che possono fregiarsi dell’indicazione “Classico” sulle loro bottiglie.
La protezione offerta dai Monti Lessini a Nord e la vicinanza del Lago di Garda favoriscono la creazione di un microclima mite particolarmente favorevole alla crescita dei vitigni
Corvina,
Corvinone, Molinara e
Rondinella che andranno a costituire l’Amarone della Valpolicella Docg. Il resto lo fanno l’esposizione a sud dei vigneti ed il terreno calcareo ed argilloso che nutre i grappoli.
APPASSIMENTO E ALTRE FASI DI VINIFICAZIONE
Nell’uvaggio del vino Amarone predominano le uve di
Corvina Veronese, che per disciplinare devono costituire tra il 40 ed il 70% del totale. Il
Corvinone può arrivare a coprire il 50%, anche in sostituzione alla Corvina, mentre la
Rondinella e la
Molinara possono essere utilizzate in quantità più contenute. È consentito l’impiego anche di altri vitigni a bacca rossa come
Sangiovese,
Oseleta e
Rossignola fino a un massimo complessivo del 15%.
Le uve vengono lavorate in maniera quasi artigianale per ottenere questo pregiato vino rosso italiano. L’uva, vendemmiata tra la fine di settembre e la prima settimana d’ottobre, viene sistemata sui
graticci per essere lasciata
appassire per circa 4 mesi. In questa delicata fase, che è la chiave di tutto il processo,
l’uva si arricchisce di zuccheri oltre a subire altre trasformazioni chimiche come la diminuzione dell’acidità e l’aumento dei polifenoli.
Dopo la pigiatura il vino passa per un periodo di
affinamento di due anni in botti di rovere di Slavonia o rovere francese. Tutte le operazioni di vinificazione, appassimento delle uve, invecchiamento e imbottigliamento debbono essere effettuate all’interno dell’area Docg.
UNO DEI MIGLIORI VINI ROSSI ITALIANI
Una volta versato nel calice l’
Amarone della Valpolicella si presenta in tutto il suo splendente colore rosso rubino con sfumature granato. Gli intensi ed avvolgenti aromi comprendono spezie, noce, frutti di bosco, muschio e cioccolato. All’assaggio il vino risulta piacevolmente secco, ma anche morbido e rotondo con un retrogusto amarognolo che rappresenta il suo marchio di fabbrica.
Si tratta di un vino passito secco ineguagliabile, che può essere bevuto sin da giovane, ma che raggiunge il massimo splendore anche dopo
10-20 anni d’invecchiamento, quando gli aromi di muschio e sottobosco prendono il sopravvento.
Tra le cantine più rinomate per la produzione di questo vino troviamo
Quintarelli,
Allegrini,
Masi e
Tommasi. I loro
Amarone della Valpolicella Classico ed
Amarone Riserva ogni anno si trovano nelle primissime posizioni nelle classifiche dei migliori vini italiani proposte dagli esperti del settore.
ABBINAMENTI SAPORITI E VISITE IN CANTINA
L’Amarone è un vino molto corposo ed alcolico, che esige un abbinamento importante, come possono essere i piatti autunnali a base di carne: vedi
brasato,
spezzatino,
arrosto. Non disdegna anche la
selvaggina, i
salumi, i
formaggi stagionati ed i piatti della tradizione veneta come i
bigoli al ragù d’anatra. È eccezionale anche quando bevuto da solo come vino da meditazione al termine di una lauta cena. La temperatura di servizio ideale è compresa tra i 18° ed i 20° C.
È consigliabile lasciar
decantare il vino almeno un paio d’ore prima di servirlo per permettergli di sprigionare tutti i suo potenti aromi.
Per andare alla scoperta della Valpolicella e dei suoi inimitabili vini, che oltre all’Amarone comprendono anche il Recioto e il Ripasso, potete fare affidamento sul “
Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella” che propone, tra le altre cose, un percorso enologico affascinante denominato “
Strada del vino della Valpolicella”. Non c’è modo migliore che realizzare degustazioni e tour di cantina in cantina per scovare il miglior Amarone della Valpolicella Docg.
I PREZZI DELL’AMARONE DELLA VALPOLICELLA
Essendo uno dei vini più prestigiosi al mondo, l’Amarone viene venduto a peso d’oro, ma si possono sempre trovare offerte molto interessanti.
L’
Amarone Della Valpolicella Classico Docg della Cantina
Zenato a 45 euro è un vero affare.
Ancora più convenienti l’
Amarone Costasera della Valpolicella Classico Doc Masi e l’
Amarone Docg di Tommasi, entrambi disponibili a meno di 40 euro.
L’
Amarone Classico Superiore Doc Quintarelli è la bottiglia più ambita dai collezionisti. Il suo prezzo sfiora i 400 euro.
Un altro grande produttore è la
Cantina Dal Forno, il cui Amarone si aggira sui 300 euro, a seconda dell’annata di riferimento.
La bottiglia con il miglior rapporto qualità/prezzo è forse l’
Amarone Classico di Bertani in offerta a 65 euro. Su tratta di un vino definito più volte “monumentale” dalla guida Vini d’Italia dell’Espresso.