LE ORIGINI DEL GIN
Il gin è stato distillato per la prima volta in Olanda nella seconda metà del Seicento dal medico e farmacista
Franciscus Sylvius. Inizialmente il
Jenever (nome olandese) venne creato come rimedio per l’apparato digestivo e per i reni, grazie alle proprietà curative dell’acquavite e delle bacche di ginepro. In seguito il gin acquavite si diffuse in Inghilterra dove guadagnò una crescente popolarità grazie anche alle leggi nazionali protezionistiche, che bloccarono l’importazione del Cognac francese. Il gin divenne così importante nella società anglosassone che una parte del salario degli operai veniva pagata con questa bevanda. Oltre a favorirne la diffusione, gli inglesi ebbero anche il merito di innovare e sviluppare la ricetta del distillato migliorandone il sapore ed il profumo tramite l’aggiunta in infusione di scorze d’arancia ed altre erbe. In questo modo nacque il gin inglese, chiamato anche
London Dry Gin. Le tecniche di produzione e distillazione sono poi migliorate continuamente nel corso dei secoli fino ad arrivare all'epoca moderna.
COME SI FA IL GIN
Anche al giorno d’oggi i metodi classici di produzione rimangono due: l’
olandese che prevede la
distillazione di cereali mescolati a bacche di ginepro, e l’
inglese in cui l’
aromatizzazione con le bacche di ginepro avviene in un secondo momento. Una volta aromatizzata, l’acquavite viene distillata nuovamente. Le tecniche per la produzione del gin sono invece tre:
distillazione, percolazione e macerazione. Ad ognuna di esse è legato un risultato diverso. Tra questi sistemi il più utilizzato è ovviamente quello della distillazione: in un alambicco viene posta una
combinazione di acqua, alcol, bacche di ginepro ed altre erbe aromatiche. Dopo aver riposato per 3 giorni questi ingredienti vengono distillati. La distillazione può avvenire per
metodo continuo o discontinuo. La differenza tra i due sta nella gradazione alcolica del prodotto finale. Nel primo caso si arriva a 28°-30°, mentre nel metodo discontinuo si arriva fino a 75°-80° ed il prodotto è più puro. Il procedimento della macerazione viene invece utilizzato quando si vuole estrarre la maggior quantità possibile di essenza aromatica dalle erbe o dalle radici. In tutti i casi il risultato finale è un liquore incolore con una gradazione alcolica di
circa 45°.
I MIGLIORI GIN E I VARI TIPI
- Il gin classico è il London Dry Gin, che ha un sapore secco ed è ricco di aromi. Il più famoso di questa categoria è il Gin Tanqueray che è anche considerato uno dei migliori gin al mondo. Altro esempio è il gin premium Beefeater. Una variante del gin inglese è il Plymouth gin che viene prodotto esclusivamente nell’area dell’omonima cittadina. Ha un gusto rotondo e fortemente aromatico.
- Il Jenever è il gin stile olandese, che ha un corpo maggiore rispetto a quello inglese e viene fatto invecchiare in botti di rovere per un periodo che varia tra 1 e 3 anni. In questo periodo si tinge di un colore lievemente dorato. Un esempio di questo stile è il Boompjes Premium.
- Il gin italiano ed il gin spagnolo vengono prodotti con le bacche di ginepro del mediterraneo. Il miglior gin di questo tipo è senza subbio il Gin Mare Mediterranean che riesce a concentrare nella bottiglia e successivamente sprigionare nel palato cinque essenze tipiche del Mar Mediterraneo: il basilico italiano, gli agrumi spagnoli, il timo greco, il rosmarino turco e l’oliva della Catalogna.
- Vengono definiti botanical gin quei liquori che riuniscono al loro interno le fragranze di varie specie botaniche. Uno dei migliori della categoria è il Gilpin’s Extra Dry.
- Uno tra i migliori gin creati miscelando diverse piante e specie botaniche è l’Hendrick’s Gin, uno dei più conosciuti e buoni al mondo, che nasce in Scozia, terra con una grande tradizione per la distillazione del whisky.
- Altri tipi di gin sono lo Sloe gin, dal caratteristico color viola in quanto attenuto dalla macerazione delle prugne, il Pink gin, che viene aromatizzato con Angostura e l'Orange ed il Lemon gin, per i quali si impiegano essenze di agrumi.
COME SI BEVE IL GIN
Per degustare il gin il bicchiere ideale è quello a forma di tulipano. In questa fase è necessario avere a lato un bicchiere d’acqua per poter
diluire il liquore così da apprezzarne meglio il ricco ventaglio organolettico. Al momento di prendere il bicchiere in mano bisogna farlo roteare delicatamente per dare la possibilità al liquore di sprigionare i propri aromi. Il gin ha un grado alcolico elevato (circa 43°-45°) per cui è bene non inspirare troppo a lungo prima di degustarlo per non subirne l’effetto anestetizzante. Il distillato va poi fatto scorrere sulla lingua in modo da cogliere le diverse sfumature di sapori, fino a deglutirlo per poterne saggiare la persistenza in bocca. Il gin è un liquore che può essere apprezzato liscio ma che risulta ottimo se impiegato nella
preparazione dei cocktail. Nel corso dei secoli sono stati formulati moltissimi cocktail con gin, con risultati deliziosi. Alcuni dei cocktail più famosi e consumati universalmente sono:
Gin Tonic,
Giz Fizz,
Gin Lemon e l’italianissimo
Negroni.
GIN PREZZO
Tra i gin più costosi al mondo, il top è olandese e si chiama Nolet’s Dry Gin – The Reserve. È stato creato per la prima volta nel 2008 e viene prodotto solo su richiesta. Stiamo parlando di un prodotto che ha un prezzo di oltre 700 euro a bottiglia. Per fare bella figura con gli amici non è necessario svenarsi tanto. Basta dare un’occhiata al nostro catalogo di gin online dove troverete un’ampia varietà di prodotti, con tutte le migliori marche di gin a prezzi molto accessibili.